Le critiche manipolative
sono quelle critiche con cui le altre persone plasmano negativamente l’immagine
che abbiamo di noi stessi; in pratica, sono tutte quelle critiche che hanno
l’intenzione di provocare in noi imbarazzo, senso di colpa, incompetenza e
ansia. Queste critiche, attivando la nostra stessa autocritica, hanno un forte
effetto sulla nostra autostima, e tendono a farci sentire stupidi, cattivi,
sbagliati.
Credo che ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, abbia vissuto almeno una volta questa esperienza e
che abbia, di conseguenza, sperimentato imbarazzo, rabbia,
fastidio. Ma come ci difendiamo da queste critiche? Quali strategie mettiamo in atto per difenderci?
Se ci accorgiamo che siamo in presenza di una critica manipolativa, possiamo scegliere di mettere in atto alcune strategie. Michele Giannantonio, nel suo libro “Mi vado bene”, ci suggerisce alcune strategie utili per difenderci. Di seguito ne ripoto alcune:
- Persistenza: un strategia efficace è la persistenza, che consiste nel ripetere con insistenza la propria posizione in modo da non perdere di vista il proprio obiettivo nella discussione.
- Ammettere i propri errori: se i nostri errori sono evidenti, conviene ammetterli, questo permette di difenderci dall’aggressività e dalla manipolazione dell’altro e, soprattutto, smorza i toni della discussione.
- Inchiesta negativa: chiedere informazioni sulla critica che ci viene fatta, in modo da poterla capire meglio ed evitare, in tal modo, di venir incastrati all’interno della logica manipolativa in cui l’altro ci vuole portare.
- Suddividere la critica in più critiche: molto spesso all’interno di una discussione le critiche manipolative sono concatenate le une con le altre, è utile riuscire a suddividere la critica in più critiche e rispondere ad ognuna di esse separatamente;
- Discriminazione selettiva: scegliere a quale critica manipolativa riteniamo opportuno controbattere. Si può scegliere di rispondere alle critiche nei confronti delle quali ci si sente più sicuri di fornire una risposta adeguata, che non ci scalfisca.
- Disarmo dell’aggressività: a volte può essere utile, per smorzare i toni della discussione e diminuirne l’aggressività, sdrammatizzare e ridimensionare l’entità del problema. Contrattaccare con l’ironia, in modo da frenare l’aggressività dell’altra persona. Questa è una strategia importante quanto delicata, occorre usarla nella giusta misura.
Queste sono solo alcune
delle diverse strategie che possiamo utilizzare. Ora, avendo capito che siamo di fronte
ad una critica manipolativa, cosa ci impedisce di utilizzare una di queste strategie? Per difendersi, è fondamentale che in noi risuonino le frasi come:
“Ho il diritto di difendermi”, “Ho una dignità anch’io”, “Non mi può mancare di
rispetto” e, di conseguenza, lasciar andare espressioni tipo “Non posso
reagire”, “Non è giusto”, “Cosa succede se reagisco?”. Se impariamo a
difenderci, ne trarrà, di sicuro, beneficio la nostra autostima e il nostro
atteggiamento verso quello che proviamo, e la relazione con l'altro sarà più funzionale.
Fonte: M. Giannantonio (2010)
“Mi vado bene? Autostima e assertività”, Trento, Erickson
Dr.ssa Stefania Alfano
Psicologa Psicoterapeuta
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